Dal 10 al 17 agosto, la casa museo della Cà Vegia sarà visitabile ogni giorno dalle 10 alle 12, offrendo l’occasione di scoprire un autentico esempio di architettura rurale e storia locale.
È stata inaugurata come museo, riportando alla comunità un prezioso patrimonio storico.
L’edificio, conservato quasi intatto nei secoli, ospita al piano terra la caratteristica stanza annerita dal fumo, usata per essiccare le castagne, e al piano superiore una sala espositiva per mostre culturali.
Il piano terra ospita un ambiente unico per essiccazione e affumicatura delle castagne bianche e dei formaggi, con pareti annerite dal fumo e un antico forno per il pane.
La struttura, realizzata con pietra e legno secondo tecniche tradizionali locali, custodisce ancora elementi originali come la “grà” e il ballatoio in castagno, restituendo un’immagine autentica della vita rurale ossolana.
Un patrimonio architettonico e culturale che oggi rivive come museo, aperto a visite e iniziative per mantenere viva la memoria storica della frazione.
Il recupero, iniziato nel 2018 e completato grazie a fondi PNRR e al contributo del Parco Nazionale della Val Grande, ha visto la collaborazione dell’architetto Gianni Bretto e dell’associazione Amici dell’Asilo di Colloro.
All’inaugurazione, l’esposizione permanente è stata affiancata dalle opere di Christiaan Veldman e Avio Aleotti, segnando l’avvio di una nuova stagione culturale per la frazione.
Un invito a immergersi nella tradizione di Colloro, tra cultura, memoria e identità del territorio.
